......E LE LENTICCHIE DI CASTELLUCCIO


VENGONO COLTIVATE NELLA STUPENDA PIANA SOTTO IL MONTE VETTORE, IN UN PAESAGGIO CHE TOGLIE IL RESPIRO


QUESTE SONO PIANTE DI LENTICCHIE. SONO CORTE, RAGION PER CUI IL MACCHINARIO USATO PER IL RACCOLTO, PRENDE ANCHE I SASSOLINI. RICORDO MIA NONNA CHE "VAGLIAVA" LE LENTICCHIE SPARGENDOLE SUL TAVOLO, PER DISTINGUERE BENE I SASSOLINI.


LENTICCHIE NEL LORO INVOLUCRO, GEMME PREZIOSE, ANCORA GREZZE, DI CASTELLUCCIO DI NORCIA.


LENTICCHIE FRESCHE SPARSE AD ASCIUGARE.


QUESTO E' NUNZIO TESTA, CHE CI HA SETACCIATO LE LENTICCHIE PRIMA DI FARCI DONO DI UN SACCHETTO. CI HA ANCHE SUGGERITO LA RICETTA DI UNA MINESTRA DELICATA. CURIOSAMENTE LA RICETTA E' ESATTAMENTE LA STESSA CHE MI DIEDE UNA SIGNORA DEL CASTELLO DI ISOLA DEL GIGLIO, LA MIA ISOLETTA NATIA, QUANDO RACCOGLIEVO LE RICETTE TIPICHE DEL MIO PAESE. EPPURE IL GIGLIO E CASTELLUCCIO SONO LONTANI.....
QUESTE SIMILITUDINI NON MI STUPISCONO PIU': PENSATE CHE IN HIMALAYA FANNO LA PASTA COME IN ITALIA  (VEDI : http://gigliocooking.blogspot.it/2013/05/a-story-from-himalaya.html)  E CHE IN KYRGYSTAN GLI STROFOLI SONO UN DOLCE NAZIONALE (VEDI: http://gigliocooking.blogspot.it/2013/06/gli-struffoli-del-kyrgystan.html ).

LA RICETTA E' SEMPLICE:
LENTICCHIE (QUELLE DI CASTELLUCCIO NON HANNO BISOGNO DI ESSERE MESSE IN AMMOLLO), ACQUA, SEDANO ED AGLIO TRITATI, POCO SALE. L'OLIO SI PUO' AGGIUNGERE IN ULTIMO, INSIEME ALLA PASTA, OPPURE A CRUDO DIRETTAMENTE NEL PIATTO.

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