SONO CERTA CHE LE CHIARE A NEVE SI SMONTERANNO...

.... e neanche tanto tardi.
Sembra che siano un pugno di persone quelle che governano il mondo oggi.  Al di sopra dei governi ufficiali, che spesso sono al loro servizio. Parlo dellle industrie alimentari che provocano la fame nel mondo; parlo delle industrie di armi, che hanno bisogno di guerre; parlo delle banche d'affari che continuano a montare gli albumi in maniera sconsiderata, aumentano di un valore inesisente del denaro che non c'è. Azione sconsiderata per tutti noi certo, ma forse non sanno che è sconsiderata anche per loro stessi.
Avevo scritto una cosa ( non oso definirla articolo... ecco, sì, questo termine impersonale da linguaggio tecnologico, "post", va benissimo) qualche giorno fa. Questo sotto è il link:
http://gigliocooking.blogspot.it/2012/03/ho-avuto-un-incubo.html

Ero andata giù, morale sotto i piedi.
Mi sono resa conto che parlarne, come invece accade nella maggioranza dei casi quando abbiamo qualcosa che ci opprime, in questo caso non aiuta.
Ho messo un intento qualche giorno fa, o, come dicono gli Americani, I made a resolution.
Non ne voglio più parlare. Non voglo più dire che le cose non vanno per il verso giusto in questo Paese.

Mi sono convinta che gli albumi, a forza di ricevere aria all'interno delle loro bolle, non resisteranno alla pressione interna ed esploderanno: gli albumi non saranno più recuperabili.
Ma che falliscano questa banche!
Che succede?
L'Italia si è ricostruita dopo il disastro di due guerre con in mezzo qualcosa di ... indicibile.
Non dovremmo risollevarci dalla bancarotta delle banche?
Forse sarebbe il momento buono che il lavoro prendesse il valore che gli è stato attribuito dalla Costituzione.
E che diamine! lavoreremo! non lo facciamo di già?
Magari senza che nuovi ministri con gli occhietti rotanti come quelli del Ministro Passera  ci facciano sentire braccati. Lo sa il Ministro che c'è gente che si suicida perchè non riesce a pagare le tasse?

Ma, come ho detto, non le voglio più dire queste cose.
Faccio il mio dovere ( e piacere) di lavorare con orgoglio, dedizione, fantasia.
E faccio  mio il poverbio cinese: Siedi sulla sponda del fiume e aspetta.....
Siedi sulla sedia di cucina e aspetta, vedrai le chiare nella ciotola smontarsi.

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