Devono esserlo, dal
momento che riescono a nuotare nella melma della nostra burocrazia e delle
nostre istituzioni.
Solo noi Italiani
riusciamo a nuotare, anche se con affanno. Vorrei vedere un Tedesco o un Inglese…. Nuotiamo
e nuotiamo, 365 giorni l’anno, anno dopo anno. Alcuni a un certo punto si
lasciano andare esausti e si lasciano affondare.
Ho voglia di sfogarmi. Sarò
una delle tante voci. In TV se ne sentono di tutti i colori, questi giorni in
special modo con le tasse dalle sigle “arabeggianti” e nessuno sa quale debba
pagare. Questi giorni - in genere condenso in Gennaio queste faccende, perché è
il periodo con meno lavoro - sono per me delle Odissee, delle partite a ping
pong, su e giù per i vari uffici e su e giù con il respiro per mantenermi calma
e non incazzarmi. Non faccio un lavoro dipendente, ma, quei pochi fortunati che
ancora lo hanno, ogni volta che devono recarsi a un ufficio pubblico, prendono
ferie.
Siete dispensati dal
leggere, se soffrite di cuore o….. di noia.
Queste sono le mie più
recenti avventure con Tim-Telecom, Questura, ASL, INPS.
TIM
Voglio passare dal
contratto business al contratto consumers. Chiamo il 191 e chiedo qual è la
scadenza “naturale” del mio contratto. 12 gennaio. Bene. Faccio un avviso di
cessazione a cui viene attribuito un numero di protocollo. Poi vado al Negozio
Tim, dove non possono fare niente fino al giorno di scadenza del contratto
business, che è domenica, quindi già so che starò un giorno senza telefono. Ok,
ricevuto. Vado al negozio Tim lunedì 13. Non trovano il mio numero in quello
che loro chiamano “limbo”. Torno a casa, chiamo il 191. Devo fare operazioni di
cessazione: stampare documenti, riempirli, firmarli, scannerizzarli, inviarli. Ok,
fatto. Ci vuole un altro giorno prima che la Tim/Business mi mandi nel “limbo”.
Intanto il telefono è bloccato, per cui non posso fare traffico. Vabbè! Per un
giorno sto a casa e uso pc e telefono di casa. Avevo chiesto quale fosse il mio
credito: 13,50 euro, totalmente trasferibili sul nuovo contratto. Bene.
Finalmente il 14 riesco
a far partire il nuovo contratto dal negozio Tim. Non c’è il credito però. Mi dicono
che è presto e che lo trasferiranno nei prossimi giorni.
Intanto io pago 20 euro
per il mese di traffico, 20 euro per apertura nuova posizione (stesso numero) e
5 euro perché non si può far partire un contratto se il credito è a zero
(abbiamo detto che il mio credito di 13,50 euro verrà trasferito nei prossimi
giorni quindi oggi non c’è e se voglio telefonare da oggi devo fare una
ricarica minima per far partire la ricarica da 20 euro. Mi sono arzigogolata:
devo spendere 5 euro di ricarica per aver una ricarica da 20? Boh. Pago.
Arriva un sms dalla
Tim: complimenti! Il suo credito residuo è 21,50 euro.
21,50? Che fine hanno
fatto 3,50 euro?
Torno a casa. Chiamo il
191 e chiedo conferma del mio credito. Adesso è 9,52 euro, senza aver fatto
traffico. D’altronde il telefono era bloccato. Però ci sono circa 4 euro di
meno. Boh! Chiedo se verranno accreditati. Mi dicono che no, non funziona così:
verranno detratti dall’ultima bolletta in arrivo…..
Beh! Almeno però posso
telefonare, mandare sms ed email dal mio
telefono…..
QUESTURA
Questa storia la
scriverò più breve di quella che in realtà è stata, perché certe cose, tipo
come si ottiene un permesso di soggiorno in modo legale, è bene che non si
sappiano tanto in giro.
Allora: ho bisogno di
sapere come si chiede il permesso di soggiorno, che praticamente è un “prolungamento”
del regolare permesso di 90 giorni, di chi viene in visita da alcuni Paesi del
mondo. A me servono queste informazioni per gli studenti della mia scuola. Vado
alla Questura centrale in via Zara. Mi dicono che devo andare all’ Ufficio
Immigrazione, in via della Fortezza. Arrivata lì, al box di ingresso mi dicono
che veramente l’Ufficio Immigrazione non dispone di ufficio informazioni e devo
chiedere attraverso fax o email. Ok. Prendo numeri e indirizzi email. Una volta
davanti al computer, vado sul sito della Polizia di Stato e scarico le
informazioni che mi necessitano. Poi vado nella sezione “moduli” dove non c’è
quello che interessa a me. Così invio email di richiesta informazioni, anzi ne
invio due: una attraverso il sito della Polizia e una con la mia casella di
posta certificata. La risposta arriva il giorno dopo e dice: se avete bisogno
di questa informazioni potete trovarle sul sito a questo link (è il link da cui
ho mandato la email a loro). Per altre domande rivolgetevi alla Questura della
vostra città. Ci siamo: è cominciata la partita di ping pong. Mi armo di
pazienza, stampo le email. Vado all’ Ufficio Immigrazione.
Dico: sono venuta qui,
mi avete fatto chiedere con email, mi hanno risposto con email che dovevo
venire qui.
Per fortuna al box c’e'
un altro poliziotto ed e' informato. Il quale mi ha detto: il modulo non si
trova alla questura ma alla Posta, Sportello Amico. Questa cosa non è scritta
da nessuna parte. O la sai o devi trovare il poliziotto informato che lo sa. E poi
non in tutti gli uffici postali c’è lo Sportello Amico. Ma per questa storia
dovrei aprire un altro discorso sulle Poste Italiane.
È andata bene: solo tre
giorni per un’ informazione.
ASL
Non stavo ricevendo i
vari inviti che la ASL fa mandare all’ ISPO (Istituto Prevenzione Oncologica)
per gli esami di routine. Devo dire che questa è una cosa che fa onore alla
Toscana. Una cosa che funziona, finalmente e di cui andare orgogliosi anche in
paragone ad altri Paesi evoluti del mondo.
Allora chiamo il numero
verde.
Hanno mandato le
lettere con gli appuntamenti al vecchio indirizzo. Faccio presente che non sono
residente al vecchio indirizzo dal dicembre 2012, quindi è passato ben più di
un anno. Mi dicono che il Comune è lento con gli avvisi e che la loro Anagrafe
è lenta anche essa. Per fortuna l’impiegata del call center è comprensiva. La
ringrazio di questo, perché, sempre al telefono (la telefonata è durata un bel
po’), aggiusta tutto: mi dà altri appuntamenti, prende nota per spedirmi materiale, mi cambia l’anagrafica. Tutto
bene, ma mi chiedo: possibile che un impiegato/a possa fare tutto questo semplicemente
al telefono? Possibile che possa cambiare l’anagrafica senza aver ricevuto un
documento ufficiale da parte del Comune? E se io
non fossi stata io?
INPS.
Voglio fare una
pensione integrativa. Per farlo, devo avere un preventivo di quello che potrà
essere la mia futura pensione. Ovviamente con la legge attuale, poi non si sa…
allora: ho già un estratto conto preso su internet e un PIN. Come vedete non
basta Internet a dare risposte. Mi reco alla sede centrale INPS a Firenze. C’ero
stata qualche anno fa e mi avevano fatto ciò che avevo chiesto: l’impiegato mi disse
che avrei potuto smettere di lavorare, che avrei percepito la pensione al compimento
dei 60 e con i miei contributi avevo a quel punto maturato 700 euro al mese.
Ergo: all’ INPS facevano e i preventivi di pensione. E d’altra parte, qual è un
organo più adatto di questo?
Allora, sono in fila
all’ufficio informazioni all’ingresso per sapere quale “tipo di numero” dovessi
prendere alla macchinetta. Aspetto circa mezz’ora nonostante avessi solo due
persone davanti. Alcune persone si infilano dalla parte opposta della fila
agendo nel solito modo italiano, tanto, devono solo chiedere un’ informazione…(ma
all’ufficio informazioni che cosa ci si va
a fare? Mangiare una pizza??)
Finalmente tocca a me. L’impiegata
mi chiede dove sono residente. Poi mi dice che per la mia zona devo recarmi all’INPS
di zona in via Masaccio prezzo l’ INPDAP (esiste anche l’ INPDAP….).
Prendo il bus, vado là.
Entro, il portiere mi dice, ma lei deve andare all’INPS, porta accanto, ma può
entrare anche da qui. Vada su. Vado su, prendo il numerino. Per fortuna non
aspetto molto. Entro. Faccio la mia richiesta. L’ impiegata mi dice che all’
INPS non fanno i preventivi. Fanno le pensioni. (??????). Mi dice che per fare
un preventivo devo andare a un Patronato.
Se non sbaglio i patronati
sono “rami” dei sindacati attraverso i quali sembra che bisogni passare per
forza per fare domande di vario genere alle Istituzioni. Se non sbaglio i
Sindacati sono organizzazioni di lavoratori. In tutto questo c’è qualcosa che
mi sfugge. Perché i Sindacati fanno quello che dovrebbero fare le istituzioni? Una
risposta parziale ce l’ho: perché sono pagati per fare questo, cioè sono pagati
per smaltire il lavoro delle istituzioni. …………??????............. ma… le migliaia
di impiegati pubblici…? Ma…. i computer…?
La faccenda non è
ancora finita. Insomma nel giro di una mattinata ancora non sono riuscita ad
avere risposta alla mia domanda. Ancora non ho il preventivo di pensione. Dovrò
recarmi a un patronato e poi vedremo….
Mi chiedo cosa abbiano
fatto i ministri della Semplificazione: quello di prima, Calderoli, con le gote
rosse, o quello di ora , Gianpiero D'Alia, con le gote ciccione.
Per quel che vedo io,
non facciamo altro che concimare, con nuove normative, il micelio di norme già
esistenti, che continua ad espandersi come un mostro extraterrestre e con grave
dispersione di energia e denaro pubblico. Siamo il Paese al mondo con, in
percentuale, il più alto numero di impiegati nel settore pubblico (La maggior
parte dei nostri Enti e Istituti è in perdita, quindi attingono denari dall’erario e poi vengono
istituite commissioni e commissari, nuovi enti per controllare e/o sostituire
quelli vecchi e …….all’infinito. Nonostante siano tutti in perdita, i loro
managers e presidenti guadagnano in un anno - ognuno di loro - ciò che Obama guadagna con i suoi due mandati
presidenziali in 8 anni!!! .. e prendono pure il premio produzione (premio
produzione? Di cosa? E perché? ) una spirale senza fine.
Come faranno i nostri Due
Eroi a interromperla? e, nonostante si dica che gli Italiani siano i più
bravi, i più creativi, i più innovativi…l’ Italia non produce più nulla.
Nemmeno in campo agricolo, dal momento che siamo in mano a multinazionali che
ci forniscono farinacei a basso prezzo e il nostro buonissimo grano viene
pagato sottocosto per cui o smetti di seminarlo o lo dai da mangiare ai polli.
Boh. Comunque tra i
miei proponimenti per l’anno nuovo c’è anche quello di essere positiva,
smettere di lamentarmi delle tasse, tassette, tassine, tassotte, e andare
avanti. … boh!
Il 1° settembre
pubblicherò su questo blog l’elenco di tutte le Imposte, Gabelle, Obblighi di
Legge e Ruberie Legalizzate di vario genere che avrò pagato in un anno, a partire dal 31 agosto 2013. Ci metterò
anche la somma delle ore spese inutilmente a fare zig zag tra gli uffici
pubblici.
Poi .. o vado a fare l’eremita
sulla cima della Pagana nella mia isola natia e campo di aria, luce e
salsedine, o vado all’estero.
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