In realtà non si devono cercare: gli asparagi vanno visti.
Non bisogna andare a smuovere i cespugli: basta girarci intorno.
Si cambia l'angolo di visuale ed ecco che l'asparago appare.
E' un po' come fare uno di quei giochi sui giornaletti di enigmistica: trovare una figura nascosta all'interno di un disegno. La figura è lì, davanti ai nostri occhi, eppure non la vediamo. Appena viene scoperta, ci chiediamo come fosse stato possibile non averla vista prima.
Per me la scampagnata sulle colline di Cortona ieri mattina è stata terapeutica: oltre all'esercizio fisico, c'è stato un esercizio mentale.
Io mi conosco per non vedere le cose di fronte a me, per non accorgermi dell'evidenza.
Certo con una sola lezione non ho imparato, ma ho cominciato a capire che forse talvolta non bisogna muoversi, ma solo far muovere il cervello.
Max lo sa bene. Infatti, se quello sotto è stato il mio raccolto...
.... quello di Max, che è abituatissimo e capacissimo di vedere le cose che sono evidenti, è stato questo:
Forse io ero troppo occupata a fotografare anemoni....
... e questi "pon pon violetti" che non avevo mai visto prima:
Però poi, a casa, la pasta con gli asparagi l'ho cucinata io.
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