Barracudiamo?


2 Maggio, serata ventosa sul molo "rosso" del Porto di Isola del Giglio. Una fila di pescatori per hobby lungo la banchina. 
Un guizzo, la lenza tirata, un luccichio a pelo d'acqua, poi un pescione che sbatte drammaticamente sul suolo. Un Barracuda. Uno piccolo. Intorno ai 2 chili e mezzo. 
Il pescatore ce lo regala. Ne ha presi tanti.
- Ma... si mangia? -  domando. Ho una certa età e non ricordo che al Giglio nessuno abbia mai mangiato i barracuda.
- E' tanto buono per quanto puzza -  risponde il giovane pescatore. E poi suggerisce come cucinarlo. 
- Alla griglia è spettacolare - 
- E al forno? - 
- ..sì, anche al forno può andare bene -   
Quindi pregusto il fatto di fare poca fatica. Penso che sarà sufficiente tagliare la testa, togliere le viscere, magari tagliare la coda per farlo entrare nel forno e basta. Niente condimento. Poco olio crudo alla fine, sul pesce sfilettato nel piatto. 
Invece........


Domenica mattina, il tempo sta migliorando. 
Mi dedico alla mia attività preferita quando sono al Giglio: bareggiare. Cioè stare seduta fuori al bar, sorseggiare qualcosa, parlare con tutti quelli che passano. Poi cambiare bar e ricominciare. Così si vengono a sapere tante cose. Anche come cucinare il barracuda. 
Da alcuni marinai ho conferma di ciò che pensavo. Da altri, consigli sulla cottura. Perché si sa, i marinai sanno anche cucinare, oltre che cucire e rifare i letti. 

- Al Giglio i barracuda non li hanno mai mangiati. Ne' quelli ne' i pesci sciabola. Se li prendevano, li ributtavano in mare. Oggi il pesce sciabola è per i ristoranti stellati. Da piccolo mi è capitato di vederne uno, che non era stato rigettato in mare perché enorme. Era stato appeso al muro del molo, in mostra, per quanto era lungo. -

- Il barracuda puzza. Non provare a metterlo in forno perché l'odore rimarrebbe in casa per una settimana.

- E' un pesce di carne bianca. Personalmente non lo cucino al fuoco; lo sfiletto o lo metto sotto aceto. Ma non per tanto tempo, perché, ti ripeto, è un pesce a carne bianca, non è un pesce azzurro, quindi cuoce presto. Poi lo tagliuzzo, lo condisco o mangio così con qualche verdurina.

- Va fatto al pomodoro. Ma prima va fritto. - 

- Il barracuda non si mangia, è tossico.

Ohi mamma! allora conviene buttarlo. Poi vengo a sapere che soltanto i barracuda atlantici sono tossici, non quelli del Mediterraneo. Non capisco dove sia la differenza, ma decido alla fine di cucinarlo con tutte le precauzioni del caso. Faccio un mix di tutte le informazioni che ho avuto e vado a casa,  rassegnata al fatto che non sarà un lavoro breve ne' poco faticoso. 



Taglio la testa  da predatore - anzi la taglia Max -. Poi lo taglio in segmenti. La carne è chiara e compatta. Seguo la linea delle pinne e giungo alla spina dorsale, separando i segmenti in due parti. Poi, a fatica, tiro via la pelle.



I filetti hanno un bell'aspetto. 



Max suggerisce di marinarli in aceto per una quindicina di minuti.


Ecco i filetti che, dopo essere stati leggermente infarinati, vengono fritti e poi asciugati con carta assorbente.


Grattugio l'aglio che insieme a bel peperoncino andrà a profumare olio extra vergine di oliva in una grande padella. Aggiungo pomodoro, sale. Faccio cuocere pochi minuti, poi aggiungo i filetti fritti. 



Questo piatto è piaciuto anche a mia madre, che, nonostante sia isolana, non ama mangiare il pesce, anzi, direi proprio che non le piace. Che dire? comunque vada, sarà un successo....

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