Le esperienze dei mercatini
di Natale, quelli veri, con gli artigiani e non con i souvenir made China uguali in tutta la penisola, mi ha
fatto soffermare i pensiero su qualcosa di bello e faticoso: il lavoro. Il lavoro fatto con
competenza, cioè con la con conoscenza di ciò che si sta trattando e la tecnica
sviluppata per farlo. Studio e applicazione.
A scorsa settimana ero in
Trentino. Ho postato alcune delle emozioni vissute.
In genere non posto eventi
personali, ma spesso, anzi quasi sempre, la mia vita personale si interseca con
il mio lavoro: questo più recente viaggio doveva essere solo di relax, pace,
divertimento, ma non posso non essere come sono e, se sono fortunata, le esperienze si trasformano in emozioni e le
emozioni in pensieri razionali.
L’amore è trasformazione, ho
visto scritto da qualche parte recentemente. Non ricordo chi l’abbia detto o
scritto. Penso sia vero: l’amore è vita e c’è vita quando c’è movimento: la
perfezione è sinonimo di immobilità. Cioè di morte.
Ci trasformiamo quando siamo
innamorati, per adattarci un po’ all’altro; trasformiamo le nostre vite quando
c’è un piccolo in arrivo, trasformiamo le nostre vite per seguire le passioni.
Personalmente posso dire di aver cambiato, o meglio, trasformato, la mia vita
diverse volte.
La trasformazione è anche, e
soprattutto, qualcosa di materiale: la materia si trasforma sotto le nostre
mani, dopo uno studio, breve o lungo, applicando la tecnica che abbiamo
sviluppato.
Il pensiero razionale si è anche fermato, oltre che sul tema
“lavoro” anche sul tema “globalizzazione”, una parola dai significati
controversi, negativo nel caso dei mercatini con gli oggetti tutti uguali.
Ma forse la parola
“globalizzazione” potrebbe diventare
positiva, se riuscissimo a globalizzare, cioè far arrivare al mondo, la notizia
delle nostre trasformazioni e magari anche i prodotti delle nostre
trasformazioni.
Consentitemi questa piccola
utopia, lontana dal concetto di “multinazionale” che fagocita competenze e
dignità del lavoro e lontano dalla grande distribuzione Amazon.
Però, con fatica,
si può fare qualcosa di bello e renderne partecipe il mondo. Senza
perdere ne’ individualità ne’
appartenenza, tenendoci cioè la nostra identità.
A questo punto devo fare una
divagazione, prima di tornare al tema: studio + tecnica = fatica + bello
Metterò la divagazione in
corsivo
Ovviamente
dovremmo usare in modo diverso, a nostro favore e senza sfavorire alcuno, i mezzi tecnologici usati dal sistema
“globalizzazione” : internet in primis, ma anche il viaggio, oggi divenuto più
accessibile. C’è un po’ di contraddizione in questo, ne sono consapevole:
purtroppo i lavoratori dei grandi gruppi, trasporti compresi, non godono di
buone condizioni di lavoro in molti Paesi e tali “condizioni” stanno
velocemente diventando “globali” anche nei Paesi del così chiamato Primo Mondo.
Ma
come si fa a cambiare le cose?
È
una domanda che tutti ci chiediamo e che io ho rivolto alla professoressa di
antropologia Imogene Lim della Vancouver Island University a proposito
dell’importanza di usare cibi locali anzichè - scusate il francesismo - le
schifezze dei fast food. La riposta della professoressa è stata:
-
Gradually. Piano piano.
Come
i cerchi concentrici di un sasso gettato nell’acqua si allargano, così piano
piano l’offerta cambierà col cambiare della domanda.
Con la fatica
per ottenere un risultato bello,
possiamo metterci sul mercato (globale)
Quale dovrà essere la nostra
offerta in modo da rendere appetibile la domanda?
C’è fame di competenza, quella
vera, non quella sbandierata, millantata, visualizzata,”like-ata”. C’è bisogno
della competenza acquisita con lo studio e la tecnica applicata anche con qualcosa
che oggi ha un valore diverso: il tempo.
La difficoltà è riconoscere la
competenza vera da quella “post-iccia” - mai termine fu più azzeccato- , cioè
attribuita senza merito.
C’è bisogno di autenticità.
Purtroppo non ho
suggerimenti su come “riconoscerla” a prima vista attraverso il web , che oggi è
diventato il mezzo più potente di informazione. In genere più i “post” sono
professionali - con video e foto fatte
da persone specializzate - , meno il prodotto , nella mia opinione, è
credibile. Non so quale sia il vostro metro di giudizio.
Vi lascio così per oggi, con un finale sospeso.
Mentre attendo commenti al post e suggerimenti su come riconoscere l'autentico nel web, comincio a scrivere il secondo capitolo di questo trattato filosofico .
Vi lascio così per oggi, con un finale sospeso.
Mentre attendo commenti al post e suggerimenti su come riconoscere l'autentico nel web, comincio a scrivere il secondo capitolo di questo trattato filosofico .
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